Come si fa a ricordare il grande scrittore belga George Simenon, senza pensare immediatamente al commissario Maigret?
Eppure, Simenon, di romanzi ne ha scritti veramente tanti...
Moltissimi non hanno per protagonista il burbero commissario...Simenon fu tra gli scrittori più prolifici del secolo scorso, era in grado di scrivere fino a 80 pagine al giorno! E il tutto riuscendo a mettere insieme, con grande capacità tecnica ed emotiva, generi e personaggi molto diversi, passando quindi dal giallo classico al noir, senza tralasciare l’ironia, ma più spesso una forte malinconia, quasi esistenziale.
Moltissimi non hanno per protagonista il burbero commissario...Simenon fu tra gli scrittori più prolifici del secolo scorso, era in grado di scrivere fino a 80 pagine al giorno! E il tutto riuscendo a mettere insieme, con grande capacità tecnica ed emotiva, generi e personaggi molto diversi, passando quindi dal giallo classico al noir, senza tralasciare l’ironia, ma più spesso una forte malinconia, quasi esistenziale.
Una scelta di tonalità decisamente agrodolci, che consentono al lettore che si accosta alla sua vasta produzione, di scoprire più Simenon differenti: c’è quello cupo de “L'uomo che guardava passare i treni”, un giallo molto particolare, dove il dramma prende inevitabilmente il sopravvento.
C’è poi quello fortemente introspettivo, e pensiamo a "La verità su Bébé Donge", un libro del 1940, dove protagonista è la donna, con la sua fragilità ma anche con la sua forza infinita.
Infine, c’è il Simenon del commissario Maigret, che ammonta a più di 90 romanzi. Simenon ci mostra qui un volto diverso, meno cupo. Il suo sguardo verso la vita si fa sicuramente più ottimista, anche se i personaggi che sfilano ogni volta di fronte al commissario, sono sempre tracciati con un profilo psicologico profondo.
Maigret con l'indimenticabile volto italiano di Gino Cervi
Le personalità di ognuno, sono talmente scavate, da non lasciare nulla al caso o alla superficialità.
Lo stesso Simenon, e questo però in tutti i romanzi, ha lasciato sempre grande spazio all’animo umano, con la sua straordinaria capacità di scrivere su di esso.
In quest’ottica, la registrazione del 1965, per l'Alliance française, dove si propone al grande pubblico in veste di “docente”, assume sicuramente una importante connotazione.
Si tratta di una serie di consigli per futuri scrittori, che risultano utilissimi anche per qualsiasi insegnante di discipline letterarie, che non voglia limitarsi a trasmettere ai suoi studenti le regole grammaticali.
Sono consigli per imparare a cogliere la bellezza insita nella scrittura. Perché uno scrittore, scrivendo, dona se stesso.
E lo fa in mille modi diversi, con modalità e mood differenti, a seconda dello stato d’animo, del suo percorso di vita, delle esperienze maturate.
Proprio per questo, per la capacità di mettere sempre se stesso in ciò che scrive, lo scrittore dona a chi legge la consapevolezza dell’inestimabile valore che solo un cuore e una mente sanno essere, lavorando fianco a fianco:
Abbandonare qualsiasi vanità e ogni speranza. Per fare il romanziere occorre avere l'animo puro e la certezza di non rimpiangere mai questa scelta (George Simenon)
Maria Serena Cavalieri
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