venerdì 28 marzo 2014

L'INSEGNANTE DIRETTORE D'ORCHESTRA E L'INSEGNANTE CAPOCANTIERE

I testi di approfondimento per l'insegnante Direttore d'Orchestra sono:

Andreoli Vittorino, Lettera a un insegnante, Rizzoli, Milano, 2007.

Bernstein Leonard, The Art of Conducting, in The Joy of Music, Weidenfeld and Nicolson, London, 1960.


Frabboni Franco, Maria Lucia Giovannini (a cura di), Professione insegnante. Un concerto a più voci in onore di un mestriere difficile, Franco Angeli, Roma, 2009.


Mihăileanu Radu, Il concerto, produzione BIM, Castel Films, Les Productions du Trésor, Panache Productions, Francia, 2009, durata 120’.


Ricoeur Paul, Sé come un altro, Jaca Book, Milano, 1993, ed. or. Soi-même comme un autre, 1990. 




I testi di approfondimento per l'insegnante Capocantiere sono:
 

Franta Herbert - Anna Rita Colasanti, L’arte dell’incoraggiamento. Insegnamento e personalità degli allievi, La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1991.
 

Giannandrea Lorella, Valutazione come formazione. Percorsi e riflessioni sulla valutazione scolastica, Edizioni Università di Macerata, Macerata, 2009.
 

Varisco Bianca Maria, Portfolio. Valutare gli apprendimenti e le competenze, Carocci, Roma, 2005.
 

Pellerey Michele, Le competenze individuali e il portfolio,
Etas, Milano, 2004.

  
Scarica il PDF della prima parte dell'incontro del 04/04/2014 QUI.
Scarica il PDF della seconda parte dell'incontro del 04/04/2014 QUI. 

2 commenti:

  1. L’INSEGNANTE – MASRTRO DI BOTTEGA

    Leggendo la caratteristica dell’insegnante-maestro di bottega, sono rimasta meravigliata e mi sono fatta questa domanda: Quando è che l’insegnante angolano 80% sperimenteranno di essere modelli come questi insegnanti che abbiamo visto questi mesi partendo di me stessa?
    Ho capito che non basta essere competente ma, sapere agire che va insieme con la volontà come abbiamo visto nell’insegnante capitano che vuole che ciò che si insegna sia ancorato. Quindi il vero mastro di bottega è un modello, un liberatore di energie e dispensa, con la competenza, calore umano, approvazione e lode. Anche uno sguardo severo quando occorre. Convince crescita nei suoi apprendisti con la convocazione, mostrando un lavoro; con il «guarda come». Insegna con pazienza, praticando e non solo parlando. La missione passione di insegnare è, ogni anno, una novità…

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  2. L'insegnante Direttore d'orchestra e l'insegnante Capocantiere

    Le caratteristiche di questi due tipi di insegnanti mi fa riflettere e sottolineare ancora di più, quanto è importante creare i gruppi cooperativi o una comunità di apprendimento nelle classe, per supportare un lavoro condiviso e ben approfondito da tutti i gruppi o i membri della classe. Vedendo la classe nella maniera in cui questi due tipi di insegnanti la vedono, aiuta non solo di mettere lo studente al centro del suo apprendimento (farlo diventare protagonista) ma anche di lasciarlo scoprire, insieme con i compagni di classe, le conoscenze desiderabili, cioè raggiungere le finalità prefissati. Con la fiducia che hanno nella capacita dei loro studenti, gli insegnanti gestiscono le loro aule senza soffocare l'autonomia degli studenti. La loro cooperazione e collaborazione in un rapporto interdipendente per il bene di tutti porta gli studenti a padroneggiare quello che fanno per far si che alla fine la finalità sia raggiunta. In tale maniera gli studenti imparano non solo i contenuti ma anche le abilita sociali che favoriscono uno scambio reciproco, e gli abiti mentali che sostengono le loro ricerche. Il risultato diventa più splendida, cioè un apprendimento significativo che serve per tutta la vita. Sono convinto di più che insieme con tutti gli altri modelli, già visti in altre parte, sviluppare quelle caratteristiche che favoriscono apprendere insieme trattando gli studenti come collaborative partners nel loro processo di apprendimento, renda più possibile il successo degli studenti. La loro condivisione e collaborazione nella ricerca diventa un arricchimento per tutti loro e gli spingono a dedicarsi di più.
    Andando fuori dei confini immediati della scuola, vedo in questo modo di apprendimento la spinta di cui abbiamo bisogno nei paesi in sviluppo. Da anni, i nostri sistemi scolastici enfatizzano un apprendimento individualistico, e questo ha avuto tante conseguenze anche per la vita sociale e politica: la mancanza di collaborazione sui progetti comuni che durano anche dopo il cambiamento da un governo o un capo ad un altro, la tendenza di fare le cose da soli senza riferimento agli altri, e tanti altri sbagli che, secondo me, sono nati, grazie al modo individualistico di fare scuola o di gestire le classe. Nonostante che ci sono alcuni vantaggi che quel modo porta con se, saranno scoperti di più se facciamo il passo avanti necessario verso l’apprendimento cooperativo e collaborative. Nei paesi in cui la collaborazione e la vicinanza e sempre un valore, come in Africa, non possiamo non imparare a collaborare, per garantire il successo per tutti. La chiusura (che giustifichiamo sotto la guisa della privacy e la sicurezza) che vediamo nelle grande città, devono lasciare lo spazio ad una vita comunitaria che in se stessa, garantisce tutte queste cose e dare anche di più alla soddisfazione dei nostri desideri.

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